Recupero dei bacini di ex cava in destra idraulica del Fiume Marecchia con funzione di stoccaggio per soccorso e distribuzione irrigua sulla bassa Valmarecchia, laminazione delle piene ed uso ambientale nei comuni di Rimini, Verucchio e Santarcangelo di Romagna (RN)

Committente: Consorzio di Bonifica della Romagna
Località: Comuni di Rimini, Verucchio e Santarcangelo di Romagna (RN)
Anno: 2021-2022
Prestazione: Progetto di fattibilità tecnica ed economica
Importo lavori: 9.588.194,00 €

Il Consorzio di Bonifica della Romagna è titolare di una concessione di derivazione irrigua attraverso una apposita traversa di derivazione sul fiume Marecchia, posta il Loc. Ponte Verucchio, tramite la quale vengono alimentati due canali di distribuzione irrigua posti rispettivamente in sinistra e destra dell’alveo fluviale.

In ottemperanza ai contenuti della concessione di derivazione rilasciata dai competenti uffici della Regione Emilia Romagna, il prelievo di acqua dal fiume ad uso irriguo è consentito nel periodo dal 1 marzo al 31 ottobre, fatto salvo che sia garantito il rilascio verso valle di una portata non inferiore al Deflusso Minimo Vitale (DMV nel seguito), che per il Marecchia a Ponte Verucchio è stato stimato in 903 l/s.

La concessione di derivazione prevede altresì il prelievo della risorsa necessaria per l’alimentazione del lago Incal System finalizzata al progetto di ricarica artificiale della falda, sviluppato dalla Regione stessa. Anche quest’ultimo prelievo è comunque vincolato al rilascio verso valle di una portata non inferiore al DMV.

Figura 1: Inquadramento generale. La linea rossa rappresenta il bacino dominato e il retino verde il bacino irrigato

Il regime di deflusso caratteristico del fiume Marecchia, nonchè l’andamento idrologico degli ultimi anni, è tale per cui già dai primi giorni del mese di giugno i deflussi in corrispondenza della traversa di derivazione di Ponte Verucchio risultano inferiori al DMV sopra indicato, per cui risulta necessario interrompere la derivazione.

Per fare fronte a tale criticità, ormai divenuta costante negli anni, e considerando al tempo stesso il fenomeno della subsidenza causato anche dall’ulteriore futuro incremento di prelievo di acqua da pozzi, si ritiene che sia necessario predisporre degli invasi di accumulo ove stoccare la risorsa nei mesi in cui è disponibile (generalmente quelli invernali ed autunnali) per poi rilasciarla gradualmente nei canali di derivazione consortili, nei mesi in cui le portate in alveo risultano pari o inferiori al DMV.

A tal fine il Consorzio di Bonifica della Romagna ha individuato una possibile soluzione costituita dal recupero di quattro invasi esistenti delle ex cave evidenziate in Figura 2:

  • lago Santarini;
  • lago In.Cal Instag (anche chiamato lago Azzurro);
  • lago In.Cal System;
  • lago In.Cal System minore

Figura 2: Laghi di ex cava in destra al fiume Marecchia con rappresentazione dei canali di bonifica

Il presente Studio di fattibilità tecnico-economica è finalizzato pertanto a valutare le possibili soluzioni per la realizzazione di bacini di accumulo nelle aree di ex cava citate nonché di una condotta irrigua in pressione e di un impianto di sollevamento atto a pompare le portate necessarie agli areali irrigui in destra e in sinistra al fiume Marecchia, prendendo in considerazione quattro schemi progettuali, illustrati nel seguito, tra cui si è scelto quello che permetteva di minimizzare il rapporto costi/benefici.

Scopo del presente studio è in dettaglio quello di:

  • quantificare i volumi idrici necessari a garantire l’irrigazione per tutta la stagione irrigua, in considerazione dell’areale servito, delle colture in atto o prevedibili, delle caratteristiche litogeologiche della zona e dei canali irrigui;
  • valutare gli interventi necessari per adeguare i laghi di ex cava esistenti alle nuove esigenze irrigue, tenendo conto sia dei vincoli ambientali che degli utilizzi ricreativi attualmente in essere o prevedibili;
  • valutare il possibile utilizzo di parte dei volumi di ex cava a fini di laminazione delle piene del fiume Marecchia, per la difesa dei territori a valle;
  • valutare le possibili modalità di prelievo della risorsa invasata nei bacini e di distribuzione alle utenze esistenti e in previsione, analizzando la soluzione ottimale in termini di costi-benefici;
  • valutare eventuali soluzioni integrative e migliorative per rendere la soluzione progettuale sostenibile ed efficace.

La valutazione del possibile utilizzo di parte dei volumi di ex cava a fini della laminazione delle piene è riportata in dettaglio nella relazione idrologico-idraulica. Si evidenzia che gli interventi richiesti per trasformare in bacini di laminazione i laghi ex cava, definiti nella relazione idrologico-idraulica, sono da ritenersi indicativi, sviluppati al solo fine di definire un limite superiore di efficienza di laminazione ottenibile dal sistema. Qualora i risultati di tali valutazioni si ritenessero interessanti per la protezione idraulica del territorio di valle, occorrerà procedere con i necessari approfondimenti di dettaglio.

Figura 3: Planimetria di progetto

 

 



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