Studio idraulico del canale consorziale Sortie e verifica di compatibilità idraulica delle opere di urbanizzazione primaria del nuovo comparto residenziale “ex Corderie” di Viserba di Rimini (RN)

Committente: Residence Viserba S.r.l.
Località: Viserba di Rimini (RN)
Anno: 2017
Prestazione: Studio idraulico con modello matematico SWMM per la determinazione del profilo idrico in moto permanente e la verifica della compatibilità idraulica del nuovo intervento

Nell’ambito del progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione primaria relative al Comparto Ex-Corderia è prevista la sistemazione dell’alveo del canale Consorziale Sortie per tutto il tratto posto a confine del comparto stesso. Per tale tratto, a corredo della progettazione esecutiva, erano state eseguite verifiche idrauliche in moto uniforme, facendo riferimento ad un evento con tempo di ritorno 30 anni, in conformità alle indicazioni del Regolamento di Polizia idraulica Consorziale.

Come da prescrizioni ricevute in sede di Conferenza di Servizi si è proceduto proceduto a verificare il nuovo inalveamento del canale Sortie con un evento con tempo di ritorno Tr50 anni. Inoltre, in considerazione dell’ulteriore richiesta di verificare l’andamento dei livelli lungo tutto il corso del Canale Sortie compreso tra la SS16 ed il mare, tratto in cui si rileva la presenza di sezioni con diverse caratteristiche e forma (sezioni naturali aperte, sezioni rivestite aperte, sezioni chiuse di ponticelli o attraversamenti stradali, tombinamenti, ecc.), avendo anche la necessità di tenere conto come condizione al contorno allo sbocco in mare della marea a +1,30 m.s..m., si è preferito procedere direttamente tramite un software di calcolo di tipo afflussi-deflussi.

Si è pertanto optato per EPA Storm Water Management Model (SWMM), che è un modello dinamico di tipo afflussi-deflussi, di tipo mono-dimenionale, che permette di eseguire calcoli e simulazioni sia di tipo idrologico che idraulico.

Tale tratto del Sortie era stato modellato nell’ambito della redazione del nuovo “Piano generale del sistema fognario del Comune di Rimini” del 2006, tuttavia i risultati di tale studio non si sono rivelati utilizzabili per le finalità del presente progetto in quanto detto modello era principalmente finalizzato alla verifica della rete fognaria esistente che, di fatto, inizia immediatamente a valle dell’area di insediamento in argomento. Inoltre:

  • Negli anni successivi alla sua stesura sono state realizzate nella zona una serie di importanti interventi da parte del Comune di Rimini e/o del gestore del S.I.I che hanno mutato in maniera significativa l’assetto delle reti e delle aree effettivamente collettate nel canale Sortie;
  • La modellazione eseguita prevedeva l’utilizzo di eventi con tempo di ritorno 50 anni per il forese e di 25 per l’ambito urbano, mentre nel caso in esame il riferimento è per entrambe le casistiche al tempo di ritorno cinquantennale.

I contenuti di tale studio sono comunque stati utilizzati per un supporto nella definizione dei bacini scolanti in ambito urbano nonché per la calibrazione del modello di cui si dirà ai paragrafi seguenti.

Il modello utilizzato ha consentito pertanto di determinare il valore della portata e delle velocità di deflusso in ogni tronco della rete, il valore dei livelli piezometrici nei nodi, l’eventuale funzionamento in pressione dei collettori esaminati, nonché le eventuali situazioni di criticità.

Per prima cosa si è provveduto ad individuare i bacini contribuenti partendo dalla documentazione disponibile agli atti (cartografia CTR, Planimetria associata al Piano Fognature, Schema delle reti fognarie di Hera, Cartografia dei bacini dei canali consorziali), verificata in campo nei casi in cui vi fossero discordanze.

Per quanto riguarda la definizione delle caratteristiche di tali bacini in termini di grado di impermeabilizzazione, pendenza trasversale, si proceduto sulla base della cartografia CTR, delle foto aeree della zona, nonché dei dati posti a corredo del Piano Fognature.

Visualizzazione schermata SWMM

Dall’analisi dei risultati ottenuti dalla modellazione si è potuto concludere che per tutto il tratto del canale Sortie posto a monte ed in adiacenza all’area di intervento i tiranti idrici conseguenti ad un evento con tempo di ritorno 50 anni risultano sempre contenuti entro le sezioni esistenti o di progetto (nel caso del tratto oggetto di intervento).

Fa eccezione il solo tratto T10 che corrisponde al prolungamento del tombinamento in corrispondenza di via Amati; il tratto in questione viene rigurgitato da valle in entrambe le situazioni simulate (in assenza di marea e con marea a +1.30 m), seppure con tiranti idrici differenti.

 

Profilo longitudinale con condizioni di marea + 0.00

Profilo longitudinale con condizione di marea + 130 cm

Si può però affermare che:

  • il sovralzo rispetto all’intradosso della sezione di progetto è variabile da 112 m a 0.375 m, a seconda della condizione di marea considerata (vedi sezione S9 nelle seguenti tabelle 6.1 e 6.2;
  • il sovraccarico idraulico ha una durata limitata al picco di portata, e corrispondente a meno di un minuto in termini di durata;
  • Il sovralzo non corrisponde ad un reale innalzamento del livello idrico poiché la sezione S9 non è caratterizzata dalla presenza di nessun chiusino, ma rappresenta semplicemente il punto di raccordo tra la sezione di prolungamento del tombinamento (altezza 1,70 m) e quella esistente (altezza 1,40 m);
  • Il tratto T10 entra in pressione per una durata assai limitata nel tempo ed in condizioni di marea e di pioggia certamente da ritenere eccezionali.

Per tutto quanto sopra si può ritenere non critica la condizione idraulica del tratto T10, nonostante esso entri in funzionamento in pressione per un limitato periodo di tempo.

Inoltre si sottolinea come tale condizione sia provocata non tanto da un sottodimensionamento della sezione di progetto, quanto da un’insufficienza idraulica delle condotte di valle e dalle condizioni di marea.

Pertanto si ritiene comunque idonea la sezione adotta in progetto, variabile da 3,00x,170 a 3,50×1,70, che nel modello è stata schematizzata per il tratto T10 con una sezione media di 3,25×1,70.

Discorso a parte va invece fatto per i tratti posti a valle di Via Amati dove le sezioni esistenti presentano forti criticità nei confronti dell’evento cinquantennale anche in assenza di condizioni marine avverse, come risulta dalle tabelle e dai grafici delle pagine seguenti.

L’analisi idraulica aveva l’obiettivo di verificare se, con una pioggia con Tempo di ritorno pari a 50 anni ed un livello del mare pari a +1,30 m, eventuali rigurgiti da valle dovuti all’insufficienza di alcuni collettori e alle condizioni di marea potessero provocare tiranti idrici anomali nel tratto di progetto ed in quello a monte dello stesso.

La modellazione eseguita ha dimostrato che il tratto di progetto risente delle condizioni di valle nel tratto compreso tra le sezioni S9 ed S13. Tuttavia non si ravvisano in questo tratto di canale condizioni critiche che comportino fuoriuscita di acqua con possibili allagamenti del comparto di progetto o delle aree ad esso adiacenti. Al contrario i franchi di sicurezza si mantengono con valori considerevoli per tutta la lunghezza del canale di progetto.

L’unico tratto di progetto caratterizzato dal completo riempimento della sezione è il tratto T10, che presenta comunque una sezione scatolare chiusa e costituisce il prolungamento (di circa 4 metri) dello scatolare esistente che presenta una diffusa criticità, dalla sezione S9 per tutto il tratto di valle. Questa condizione fa ritenere comunque corretto il dimensionamento del nuovo tratto di progetto, poiché l’innalzamento del tirante idrico all’interno dello stesso è dovuto esclusivamente alle condizioni di insufficienza dei condotti di valle.

Inoltre si sottolinea nuovamente che questa condizione localizzata di criticità del tratto T10 è limitata nel tempo al solo picco di portata e non comporta comunque alcuna fuoriuscita d’acqua in superficie.

 



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